La nostra storia

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E’ incredibile come nascano le cose a volte. Ti volti indietro e quasi non capisci come sia successo, ma pensandoci hai la certezza che doveva essere così, proprio così com’è andata.

Si scioglie il gruppo di curva col quale alcuni di noi seguivano la Juve, dopo anni di grande partecipazione, di trionfi a tutti i livelli, di appartenenza assoluta, i tempi erano inevitabilmente maturi perché certi meccanismi prevaricassero ciò che fino ad allora era dato per scontato. I tempi cambiano e devono cambiare.

Quindi punto e a capo. Il Club della città sta per chiudere, è l’anno di calciopoli, la rabbia è padrona della nostra vita calcistica, il dubbio gira nelle teste e l’impotenza paralizza i nostri cuori. Ma il Club della nostra città chiudeva, questo non si poteva permettere, non c’è voluto molto, quattro parole e pochi sguardi, un ragazzetto che mi sbuca da non so dove con una fede incrollabile e un’energia fulminante.

Si, si poteva fare e così è stato.

Incontro con la dirigenza – 2014

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Trasferta a Donetsk (Ucraina) – 2012

villarperosa

Villarperosa – 2010

Da quella serie B che ci vide presenti alla prima a Rimini in un clima di lacrime e incredulità pari solo alla fede che legava tutti noi, sbocciò il sogno di adesso.

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Ritiro a Chatillon – 2013

Fiumi di persone si sono unite a noi portandoci in vetta ai Club più presenti nella serie B e via via una crescita inesauribile tra rivincite senza lacrime, ma con tanta rabbia dentro e vittorie che non basteranno mai a sfamare il nostro cuore mai sazio di quella gioia che solo la Juve ci sa dare. Questi 102 punti in campionato e queste tre stelle portate sulla pelle non cancelleranno niente di ciò che ci fu tolto, ma segnano il cammino verso le vittorie che faranno brillare ancora il nome della Vecchia Signora.

Ma la cosa più bella è che l’entusiasmo della partita, per immenso che sia, non supera mai la voglia di stare insieme che esplode sempre, nei nostri viaggi per lo stadio come nelle nostre cene, nei nostri scherzi senza tregua, come nella rabbia della sconfitta, tutto è perfetto anche quando si soffre perché fa un freddo che ti paralizza e ti chiedi se non sei pazzo,  è perfetto così perché ci siamo noi.

Intanto il ragazzino in tutto questo sta diventando grande, e con lui noi tutti, il nostro Club, la nostra Juve che adesso è padrona in questo tempo che detta regole nuove e fa parlare la propria storia gettando lo sguardo dritto sul futuro, senza timori e con l’orgoglio del coraggio che non è mai mancato ed ogni volta che la guardiamo siamo sempre sicuri di essere nel posto giusto, al momento giusto.